Digital Connection: cos’è e perché renderla una realtà concreta.

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Digital Connection: cos’è e perché renderla una realtà concreta.

Ispirazione e analisi: dallo studio firmato Capgemini emergono le grandi domande alle quali i Retailer dovranno rispondere, per soddisfare le esigenze del presente e del futuro.
Ven, 24/02/2017 - 11:27
Digital Connection: cos’è e perché renderla una realtà concreta. Digital Connection: cos’è e perché renderla una realtà concreta.

Il confronto tra esperienza online e In Store è una prova alla quale non è possibile sottrarsi. Si tratta di un comportamento diffuso nella gran parte degli utenti, visto il crescente impatto dei colossi dell’E-commerce nelle abitudini di acquisto.

Il negozio resta un punto fondamentale per vivere esperienze uniche, fisiche, sociali, ma attenzione alle aspettative del cliente di oggi. Dallo studio firmato Capgemini emergono criticità che non lasciano spazio a dubbi. La nota società di consulenza rompe il ghiaccio con 2 dati piuttosto forti, legati a un campione di 6.000 consumatori e 500 retailer: il 40% degli utenti vorrebbe evitare di trovarsi a fare shopping in un negozio e il 32% degli intervistati preferirebbe lavare i piatti, piuttosto che entrare in uno store. La tematica fondamentale è già evidente: perché i Retailer non riescono a soddisfare le aspettative dei clienti?

La risposta è nel ponte tra online e offline, due mondi che devono imparare a parlarsi e influenzarsi in modo virtuoso. Questo è il fondamento della Digital Connection: mettere a disposizione degli utenti le stesse comodità che l’E-Commerce ha reso scontate, attraverso tecnologia, smart devices e servizi avanzati.

Proseguendo con l’analisi di Capgemini, Il 75% degli intervistati vuole conoscere le disponibilità del negozio prima di visitarlo e il 73% chiede che la merce venga consegnata a casa nello stesso giorno dell’acquisto.

Per avvicinarsi a questo tipo di preferenze, i grandi brand sono chiamati a rivedere in chiave tecnologica i propri negozi, con caratteristiche variabili a seconda della categoria merceologica dei prodotti offerti. Nel settore fashion, inizieremo a vedere sempre più smart mirror e display interattivi con addetto vendita digitale, imediatamente a disposizione. Allo stesso modo, la GDO dovrà fare i conti con la maggiore incisività dei contenuti video, ma anche con magazzini intelligenti, dotati di scan dei prodotti e aggiornamento in tempo reale dell’inventario.
E ancora: proximity marketing, comunicazione via mobile device o wearable e smart payment.

Lo scenario è ricco di occasioni, strade da prendere e potenzialità da convertire in concreti interventi nei punti vendita, per coniugare al meglio le varie anime degli store che i clienti si aspettano di trovare: forte personalità e unicità dell’esperienza, comodità, semplicità e immediatezza.

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